Altro che Fermi! Era il dott. Fantauzzi e correva l’anno 1947

 

C’è voluto qualche mese, ma ne valeva la pena. Ci eravamo lasciati a settembre dell’anno scorso con un paio di dubbi. Il signore sorridente in primo piano, appoggiato alla colonnetta a sinistra del premio Nobel Wolfgang Pauli era o non era l’altro premio Nobel Enrico Fermi? E in che anno era stata scattata la fotografia che avevamo trovato nell’archivio del CERN di Ginevra?

Il primo dubbio lo abbiamo risolto grazie a un lettore attento e gentile, Fabio Luciani, il quale ci ha scritto per dirci di aver riconosciuto il nonno di sua moglie: il dott. Stelvio Fantauzzi. A quel punto mi sono ricordato che mamma mi raccontava di questo giovane medico, arrivato a Rocca di Papa subito dopo la seconda guerra mondiale. Frequentava la “Maison d’accueil” all’Albergo Italia per gli studenti reduci dai campi di prigionia e di concentramento. Era stata chiamata “Casa Nostra” e la dirigeva l’avv. Bini (che si vede nella foto) con un giovane Luigi Meschieri, uno dei padri della psicologia italiana. 

Fra quegli studenti c’era anche un milanese tornato dalla Russia alla fine del ‘45, Orfeo Guarinoni, che tre anni dopo avrebbe sposato mamma e nel ’56 sarebbe diventato mio padre. Grazie, dunque, a Fabio Luciani per averci aiutato a chiarire questo piccolo mistero.

Il secondo dubbio, quello sulla data e la circostanza della visita di Pauli a Rocca di Papa, lo abbiamo invece risolto quasi per caso. Andando a vedere meglio se negli archivi on-line del CERN ci fosse qualche altro riferimento a Pauli e a Rocca di Papa, è spuntato fuori un ritaglio del Giornale d’Italia che parla proprio di quella visita. La organizzò il prof. Gilberto Bernardini, uno dei fondatori - insieme a Edoardo Amaldi  - dell’Istituto di Fisica Nucleare di Roma nel dopoguerra. Era la primavera del 1947 e il già celebre prof. Pauli fu portato a Monte Cavo per una “colazione al sacco”: ciò che i nostri scienziati potevano ragionevolmente permettersi in quei tempi di ristrettezze postbelliche. Al ritorno da Monte Cavo, racconta il Giornale d’Italia, la comitiva si fermò all’Albergo Italia per un tè, dove incontrò le personalità locali più in vista (fra cui Emilio Guidi che si vede nelle foto). Un altro particolare curioso che si evince dal trafiletto e dalla fotografia del Giornale d’Italia è la presenza di un certo “Anellucci del Momento”. Dovrebbe trattarsi del “Momento Sera”, un quotidiano nato nel 1946. Ma quello che ci incuriosisce è il cognome Anellucci. Potrebbe trattarsi di Trento Anellucci, marinese, sposato a Rocca di Papa con Bianca De Angelis (cugina di mamma) e proprietario dello storico negozio di calzature in via Duomo. Trento fu il mio padrino della cresima.

Carlo Guarinoni