Storia e ragioni del nostro impegno
La nostra associazione è nata nel 2010. A fine estate ci chiamò Claudio Botti per proporci un'iniziativa in favore dei nostri castagni. Era allarmato perché aveva visto i primi, orribili effetti dell'arrivo del Cinipide sui castagni vicino a casa sua. Egli capì quale rischio minacciava l’intero patrimonio castanicolo di Rocca di Papa, fece appello a coloro che conosceva meglio e che pensava sarebbero stati sensibili alle sue stesse preoccupazioni.
Si rivolse dunque in primo luogo a chi aveva collaborato con lui ai tempi delle prime iniziative, ma anche a chi, pur non avendo nessuna esperienza specifica, sentiva di dover fare qualcosa di concreto per la sua città. La risposta, bisogna pur dirlo, fu immediata. Cominciammo a incontrarci davanti a una piatto di pasta e a un bicchiere di vino rosso e - da allora – non abbiamo più smesso.
L'associazione “L'Alveare, Amici del Castagno di Rocca di Papa” fu legalmente costituita il 7 maggio 2012 ed ha continuato a funzionare con le stesse modalità di sempre. Ogni mercoledì, verso le otto di sera, ci si vede alla Longarina (ristorante di Claudio), intorno a un tavolo e si discute delle novità e delle iniziative da prendere. La ricetta degli spaghetti si è evoluta e sono stati ribattezzati ufficialmente “spaghetti all'Alveare” (una variante piuttosto succulenta dei classici "ajo e ojo”).
Bisogna premettere che negli anni ottanta Claudio era stato assessore al Patrimonio e aveva avviato un esperimento di riconversione dei castagneti comunali da bosco ceduo a piante da frutto. Erano stati realizzati due castagneti sperimentali con ben 75 varietà (le migliori castagne e marroni del momento). Si trattava soltanto di vedere quali fossero le varietà più adatte al nostro territorio e sarebbe stato possibile avviare la riconversione su vasta scala, con benefici immensi per il nostro paese, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico. La storia, purtroppo, è andata in maniera diversa. Nel frattempo, comunque, il Comune ha acquisito altre centinaia di ettari di bosco e oggi Rocca di Papa possiede circa 1.500 ettari di bosco (in massima parte castagneti) da salvare e, possibilmente, da valorizzare.
L'idea era (ed è rimasta la stessa) di aiutare gli amministratori comunali, chiunque fossero, ad affrontare il problema del Cinipide nel modo giusto. Cominciammo a organizzare convegni sul problema che ci interessava e ci rendemmo conto che la mentalità più diffusa era quella del “ciascuno per sé e tutti contro tutti”. Il modo più sicuro, cioè, per non risolvere i problemi. Quello che occorreva, lo sapevamo sulla base dell'esperienza, era l'esatto contrario. Bisognava collaborare prima di tutto fra cittadini e fra amministratori, ma poi anche con tutti gli Enti che hanno competenza sui nostri boschi. Litigare fra di noi e considerare di ostacolo la Regione, la Provincia, il Parco e la Comunità Montana era semplicemente folle. Eppure era esattamente quello che avveniva da oltre vent'anni. Tornare a far dialogare fra loro tante persone e tante istituzioni non è stato facile. Sulle prime - dobbiamo ammetterlo – un po' di sconforto rischiava di farci abbandonare l'impresa. Tutti erano convinti di avere ragione e nessuno sembrava disposto ad ascoltare gli argomenti degli altri. Questo atteggiamento faceva rabbia, perché poi, soprattutto a livello tecnico, ogni volta che interpellavamo un Ente trovavamo persone dispostissime ad ascoltarci e a darsi da fare. A primavera del 2011 ci furono le elezioni amministrative. Pur dichiarandoci pronti a collaborare con chiunque fosse stato eletto, decidemmo di sostenere la candidatura a Sindaco di Pasquale Boccia. Un po’ perché lo conoscevamo, ma soprattutto perché si era impegnato a seguire i nostri consigli in materia di boschi Fu così che a Claudio fu affidata una delega per rappresentare il Sindaco nelle sedi in cui si studiava il castagno e si metteva a punto la lotta al Cinipide. Dopo circa un anno decidemmo di costituirci in Associazione davanti a un notaio, sia per sostenere meglio l'azione di Claudio, sia per poter essere considerati interlocutori attendibili dagli Enti con i quali entravamo in contatto.
Noi siamo sempre gli stessi, con tante persone che di volta in volta ci fanno compagnia e ci aiutano con i loro consigli tecnici, con il loro volontariato o, semplicemente, con la loro amicizia. Chi vuole sa dove trovarci. Nelle altre pagine di questo sito troverete notizia di quello che siamo riusciti a fare sinora, di quello che stiamo facendo adesso e anche di quello che vorremmo fare.