Wolfgang Pauli – un Nobel per la fisica a Rocca di Papa (o forse due)

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Qualche anno fa, cercando di capire qualcosa su neutrini, fermioni, bosoni e altre amenità consimili (una botta di masochismo capita a tutti, ogni tanto), caddi su una figura nota ai fisici, ma a me ancora del tutto sconosciuta: uno scienziato austriaco di nome Wolfgang Pauli. Wolfgang nacque a Vienna nel 1900 da una famiglia di religione ebraica convertitasi al cattolicesimo. Studiò fisica e si laureò a Berlino nel 1921. Morì giovane, nel ’58, facendo in tempo a diventare prima cittadino americano e poi svizzero. A soli 24 anni aveva elaborato il “principio di esclusione” che nel ’45 gli valse il premio Nobel per la fisica. Lascio volentieri ai miei amici più esperti il compito di spiegare di che cosa si tratta in due parole (si fa per dire). Qui, del resto, non è la teoria delle particelle che mi interessa. Il motivo per cui mi avventuro a parlare di Pauli, pur senza possedere i requisiti scientifici minimi per farlo, è un altro.

Non saprei dire come accadde, ma cercando notizie su Pauli mi imbattei in una fotografia che lo ritraeva in un posto decisamente familiare: il dehors dell’Albergo Nuova Italia, cioè davanti all’attuale Roxy Bar a Piazza Margherita.  Pauli è il secondo da destra: un signore di mezza età dall’aria paciosa in compagnia – si direbbe dall’aspetto – di suoi colleghi scienziati, magari riuniti a Rocca per un convegno. La data non mi è nota, ma a giudicare dall’abbigliamento e dall’apparente età di Pauli stesso dovrebbe trattarsi dell’immediato dopoguerra.  

Anche perché sia in questa sia in un'altra foto (alla fine ne sono saltate fuori tre, tutte scattate nella stessa circostanza) si riconosce chiaramente  Emilio Guidi, sindaco di Rocca di Papa fra il 1948 e il 1949, evidentemente intervenuto a salutare l’ospite illustre. Ma l’appetito, si dice, viene mangiando. Così, incuriosito dalla fisionomia delle altre persone che compaiono nella foto, mi sono chiesto se tra di loro non fosse per caso riconoscibile qualche importante fisico italiano. Un po’ confrontando vecchie foto d’archivio reperibili su internet, un po’ facendo appello alla memoria visiva di qualche amico fisico, mi sono convinto che l’accostamento più probabile potrebbe essere quello fra il signore con gli occhiali che fa capolino da dietro ed Emilio Segrè (altro premio Nobel). Ma il vero e proprio puzzle riguarda il signore sorridente appoggiato alla colonnetta a sinistra, di fronte a Pauli. E se fosse Enrico Fermi?  Personalmente, so soltanto che nell’estate del 1949 tornò brevemente in Italia dagli Stati Uniti  e tenne delle lezioni a Roma, all’Accademia dei Lincei. Certo, siamo abituati a vederlo ritratto in pose decisamente più composte, ma se davvero fosse lui avremmo una fotografia con almeno due premi Nobel insieme a Rocca di Papa.  

Interessante, direi.  Se mai qualche eventuale lettore esperto di storia della scienza volesse sviluppare la nostra ipotesi e adducesse qualche buon argomento - pro o contro - saremmo ben lieti di dargli spazio in questa rubrica.

Carlo Guarinoni, settembre 2014