Gli Afiorismi di Rita

 
 
Ho sempre amato i fiori: li trovo espressione della gentilezza del Creato;  mi piaceva da bambina inebriarmi del profumo della violetta o della lavanda che erano le fragranze amate dalle mie nonne.  Ammiravo la regalità delle rose, delicatamente ne sfioravo i petali, ammirando la solidità delle loro corolle, altere e fiere sul gambo spinoso.
 
Il rosso dei papaveri in estate era senz’altro un inno alla gioia, quella delle vacanze spensierate, delle lunghe giornate, dei tramonti infuocati all’orizzonte.
 
Da qualche tempo ascolto e lascio esprimere queste creature con i colori, le forme, attraverso particolari apparentemente marginali e cercando di captare un loro linguaggio nel silenzio della solitudine…
 
Così sono nati i miei afiorismi, piccoli pensieri che dal nulla germogliano osservando queste creature cariche di misteriosa bellezza.  La loro carica espressiva si snoda anche attraverso corolle apparentemente sfiorite, da boccioli ancora chiusi, a volte in nuce, quasi invisibili embrioni.
 
Condivido volentieri questi brevi pensieri, perché la gentilezza di un fiore è senz’altro un linguaggio universale che può donare soltanto spirituale benessere.  
 
     Rita Gatta
 

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