Festa d’Autunno e Sagra del Marrone Antrodocano

 

Festa d’Autunno e Sagra del Marrone Antrodocano

 

 

Località Antrodoco (Rieti)

Data 31 ottobre e 1 novembre

 

 

La sagra

Dal 1974, anno di costituzione della Cooperativa Velinia con sede in Borgo Velino, si tenne una Sagra del Marrone Antrodocano a Borgo Velino stesso. La sede della Sagra annuale è itinerante, tra Antrodoco, Borgo Velino, Micigliano.

Sagre collegate di cui c’è scheda: Festa dell’Autunno, Amatrice (RI).

Di cui non c’è scheda: Sagra del Marrone Antrodocano, Borgo Velino (RI), saltuaria. Sagra della Castagna Miciglianese, Micigliano (RI), saltuaria. Storie intorno al Fuoco – Odori e Frutti dell’Autunno, Castel S. Angelo (RI).

 

Cenni storici e geografici

Antrodoco è tra le città più antiche della Sabina; poi romana col nome di Interocrium (= tra i monti), che apriva alla importante via Salaria (che collegava Roma all’Adriatico) l’accesso alle gole del fiume Velino. Posta in posizione fortificata, resistette nel 1231 a Federico II, ma poi subì lotte e distruzioni (dagli Aquilani nel 1362, da Cittaducale nel 1455). Oppose forte resistenza all’esercito di Carlo VIII; sconfisse i Francesi nel 1799. Antrodoco è a 516 m s.l.m.; su 64 kmq ha ca. 2800 abitanti. Le sue Terme estive hanno acqua solfurea per bagni e bevande. Fa parte della Comunità Montana del Velino (che ha sede in Posta).

 

Cosa c’è da vedere

-     Duomo dell’Assunta (del 1712, ha il portale romanico della Chiesa S. Maria Extra Moenia, e una Croce in rame dorato).

-     Escursioni alle Gole del Velino, le Gole di Antrodoco (dall’atmosfera lunare).

-     Nel vicino (3 km) Borgo Velino sono da vedere: Centro storico con monumenti medioevali; Parrocchiale di S. Matteo; Chiesa di S. Maria Extra Moenia (ormai inglobata nell’abitato; fondata nel sec. V, sul Tempio di Diana, più volte rifatta, è un gioiello del 1300, di cui ben conserva il campanile, colonne e pilastri; la basilica a 3 navate, ha battistero del IX sec. e affreschi di varie scuole).

 

 

 

La coltura nel territorio

Risalendo la vallata del fiume Velino (che dà nome alla VI Comunità Montana del Lazio), il territorio castanicolo di Castel S. Angelo, Borgo Velino, Antrodoco e Micigliano costituisce area omogenea (i 4 comuni non distano tra loro più di 10 km), che può essere definita come Medio Velino; il Medio - Alto Velino comprende invece la castanicoltura di Borbona e Posta, mentre quella di Cittareale, Amatrice e Accumoli è l’Alto Velino e l’Alto Tronto. Il Medio Velino è ai piedi dei Monti Terminillo (m 2116), Giano (1820), Nuria (1888), la cui composizione geologica, non omogenea, è costituita in gran parte da calcari sulle pendici a castagno. I 4 comuni del Medio Velino hanno nell’insieme ca. 700 ha di castagneti da frutto (Castel S. Angelo ne ha ca. 50, gli altri da 200 a 225 per comune), quasi interamente proprietà di privati; le pendenze dei loro suoli vanno dal 10% (Borgo Velino e Castel S. Angelo) al 40% (tutti i comuni) e oltre (Micigliano). In questa castanicoltura, sino agli anni ’80 prevalevano l’incuria (anche per forti attacchi di cancro della corteccia) e la carenza di manodopera specializzata; poi, l’aumento della domanda di mercato di frutti ha mosso a interventi di ripristino e cura. Si effettuano innesti, spollonature, ripulitura dal cespugliame, pulitura del terreno preraccolta, talvolta lavorazione del terreno e concimazione; le potature (di ringiovanimento e risanamento) sono a turni irregolari, quando possibile ogni 5 anni. Si ricava da qui la produzione castanicola più pregiata del Reatino (provincia che si stima dia, nell’insieme, ca. 3000 t). Il Medio - Alto Velino ha castanicoltura da frutto solo in Borbona, su superficie ormai ridotta a meno di 10 ha. Per l’Alto velino e Alto Tronco, si veda la scheda di Amatrice.

 

Le varietà

Si coltiva una sola varietà (impollinata dai selvatici circostanti), detta  ‘Marrone’ o ‘Marrone di Antrodoco’ o di Borgo Velino, o ‘Marroncino’. E’ del “tipo casentinese”, ma si differenzia dagli altri ecotipi di marroni casentinesi coltivati nel Lazio (M. di Viterbo, di Segni, di Cave, ecc.) per 3 principali caratteristiche: pezzatura inferiore, polpa più dolce, percentuale di frutti gemellati (= polispermia, =“settato” commerciale) più alto (sino al 12% in certe annate).  La pianta è di vigoria media,  chioma tendenzialmente aperta e folta;  fiorisce in giugno, è da astaminea a brachistaminea; nel riccio sono 2, 3 castagne, che hanno forma tendente all’ellissoidale con perisperma marrone bronzato, che stacca facilmente, ilo quasi rettangolare; l’episperma è poco aderente e poco approfondito nel seme, che è bianco e dolce. La produzione giunge a 35-40 kg, in una pianta adulta. 

L’IGP Castagna Reatina è nella lista delle Denominazioni in protezione transitoria (ai sensi dell’art. 5 del Reg.CE 510/2006).

 

Utilizzazione della frutta

In tutto il Reatino, per la conservazione dei migliori frutti era parzialmente applicata, ancora nel 1980, la tecnica della ricciaia (poi sostituita dalla curatura in acqua fredda).  La Cooperativa Velinia, sede in Borgo Velino,  ritira da tutta l’area del Medio Velino; attua la prima pulitura, calibratura, curatura in acqua fredda, asciugatura, cernita, spazzolatura, confezionamento e commercializzazione; commercializza oltre 3.000 q.li..  I frutti sono inviati al mercato del fresco, ove sono ben quotati perché si sbucciano bene e sono buoni; non sono idonei alle lavorazioni industriali di alto valore aggiunto, perché hanno troppi semi doppi, che costituiscono scarto.

 

Altra gastronomia

L’olio del circondario di Castel S. Angelo è di ottima qualità organolettica. Ogni comune della val Velino offre saporiti carni e formaggi ovicaprini e bovini, oltre a salumi.

 

Altre notizie

Curiosità

La “ricciaia” è antica tecnica per conservare meglio i frutti: le castagne, appena cadute, sono lasciate nel riccio e accumulate in terreno in lieve pendenza (per evitare ristagno d’acqua), coperte con foglie, frascame fine e terra ben pressati, a mo’ di silo; nella massa si innesca un processo fermentativo (la temperatura aumenta), al termine del quale i frutti acquistano sanità e serbevolezza:

possono rimanere in ricciaia sino a primavera (secondo il vecchio uso di Micigliano). L’efficacia è minore se i frutti sono già inquinati da muffe (specie del tipo Phoma e Sclerotinia) e la stagione è avversa.

 

Per saperne di più

-     Associazione Nazionale Città del Castagno: Guida alle Città del Castagno, Cento città da cogliere in castagna: storia, gastronomia, eventi. 2° edizione. Editrice La Mandragora. Imola (BO) 2007.

-     Galluzzo N.: La castanicoltura di qualità nella provincia di Rieti ed il ruolo degli enti locali nell’animazione territoriale e nella valorizzazione del prodotto. Atti del IV Convegno Nazionale Castagno 2005, Montella (AV) 20-22ott.2005; pagg. 346-349. F.& F. Parretti Grafiche, Firenze 2006.

 

Organizzazione e informazioni

-     Municipio di Antrodoco: Via Ponte 15, 02013 Antrodoco (RI), tel. 0746 58081.

-     Municipio di Borgo Velino: P.za Umberto I 33, 02010 Borgo Velino (RI), tel. 0746 578192.

-     Municipio di Castel S. Angelo: Via Nazionale 72, 02010 Castel S. Angelo (RI), tel. 0746 698043.

-     Municipio di Micigliano: Via S. Biagio 1, 02010 Micigliano (RI), tel. 0746 577893.

-     Comunità Montana del Velino: Via Roma 103, 02019 Posta (RI), tel. 0746 951401/2, www.velino.it

-     Azienda Provinciale del Turismo di Rieti: www.apt.rieti.it . Fornisce il calendario annuale delle Sagre di vari Comuni del Reatino.

 

Come arrivare

-    Da Rieti: a Est, sulla SS 4 Salaria, Antrodoco è dopo 23 km.
-    Da L’aquila: sulla SS 17, è a 34 km verso Ovest.  
-    Da Ascoli Piceno: sulla SS 4 Salaria, è a 72 km verso SE.

 

Autore della scheda Giorgio Grassi

(La scheda è stata compilata due o tre anni fa, qualche indicazione, quindi, potrebbe essere non più attuale)

 

 

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