"Potatura di Risanamento del Castagno - Parte seconda"

 

Seconda parte dell'Articolo:  "Potatura di Risanamento del Castagno"

di S. Rambaldi, A. Scalise, G. Grassi

(Presentazione dell'Articolo)

 

2)   Potatura di risanamento:  per contenere il Cinipide galligeno

Parleremo  della potatura volta innanzitutto a:

- contenere il cinipide galligeno  (Dryocosmus kuriphilus  Yasumatsu)  e a

- salvaguardare il suo parassitoide  Torymus  (Torymus sinensis  Kamijo).

E’ necessaria una premessa. Dobbiamo tener conto del fatto che il castagno attaccato dal cinipide perde molte o moltissima possibilità di svolgere la fotosintesi fogliare (attività per cui le sue foglie formano gli zuccheri), e perciò  molta energia. E’ questa energia che gli permette non solo di produrre nuovo legno e nuovi frutti, ma di difendersi anche dal cancro ( Cryphonectria), da mal dell’inchiostro (Phytophthora), da muffe varie (Gnomoniopsis ecc). Infatti  la  vigoria vegetativa è elemento vitale per il castagno, soprattutto per la specie Castanea sativa.

 

La potatura razionale è sempre stata applicata considerando che la sua entità deve integrarsi con l’effetto degli apporti vegetativi arrecati dagli altri interventi agronomici che si attuano nei frutteti, primo fra tutti la fertilizzazione. Non tratteremo qui gli interventi agronomici che incidono sulla nutrizione dei castagni, ma consigliamo agli interessati di consultare in web il testo sopra citato della Regione Campania “Linee regionali di indirizzo agronomico …”.  Da tale manuale abbiamo ricavato varie indicazioni che qui forniamo ai lettori, avendo riscontrato che collimano con le indicazioni date dagli altri studiosi qualificati  e dovendole integrare solo con minimi apporti conoscitivi.

       Ricordiamo soltanto che i principali  interventi agronomici che migliorano la nutrizione del castagno (escludendo la irrigazione), sono le sistemazioni e lavorazioni del terreno e la fertilizzazione. La lotta agronomica al cinipide consiglia di rimandare le lavorazioni di fine inverno alla primavera, per favorire la crescita e la diffusione di utili insetti predatori del cinipide, predatori che sono ospitati nella flora del sottobosco (che andremo a tagliare dopo la loro uscita). Quanto alla concimazione, il manuale della Campania suggerisce dosi (variano col tipo di fertilizzanti usati)  e tempi di somministrazione (quelli a pronta azione, es. pollina, si danno in primavera , quelli a effetto lento, es. letame, dopo la raccolta) differenziando  4 diversi casi di piante, tutte colpite da cinipide ma diversamente stressate (da cancro, funghi, ecc),   e aventi dimensioni ed età diverse (Tab. 1):

 

Tab. 1:  TIPI  DI  CONCIMAZIONE  E  DI  POTATURA  CONSIGLIATI  IN CAMPANIA

 

 

Come potare in funzione della lotta al cinipide galligeno del castagno?  Tutto va fatto sapendo che, col procedere dei mesi e della a stagione vegetativa, gli adulti del cinipide escono dalle galle tra l’inizio di giugno e la metà-fine di agosto, mentre l’utile antagonista Torymus (da salvaguardare) sfarfalla tra l’inizio di  aprile e la metà di maggio. La vita media del Torymus in campo è di circa un mese, il periodo di volo va quindi da aprile a giugno (Tab. 2).

 

Tab. 2.   PERIODI  DEI  VOLI  DEL  TORYMUS  E  DEL  CINIPIDE  IN  ITALIA

 

 

 

 

 

Perciò conviene:

PER FAVORIRE IL TORYMUS:

-non potare in primavera per non disturbare il Torymus (la primavera chiude il 21/6  e abbiamo adulti di Torymus in volo sino a fine giugno);  

-distruggere gli scarti della potatura invernale solo dopo maggio (il Torymus ne è uscito); poi è meglio cipparli o compostarli (anziché  bruciarli) a fine estate durante la pulitura preraccolta.  Fare così durante l’anno consente di favorire il Torymus e anche di pulire il castagneto  (pur sapendo che il Torymus, mostrando talvolta  “diapausa prolungata”, può restare in galla per due anni);

-nei siti di lancio, non si danno insetticidi né si fanno fumi x 3 anni a meno di almeno 200 m dal sito.

CONTRO IL CINIPIDE:

-potare dopo le ovo deposizioni del cinipide,  da fine agosto a tarda estate (l’estate chiude il 21/9); così facendo, si possono anche asportare le eventuali giovani galle che si vedono sui germogli nelle parti di getto che il castagno ha originato da inizio luglio, perché in esse non vi è il Torymus (che ha smesso di ovideporre a fine giugno); 

-comunque, con la potatura conviene togliere i polloni e i succhioni (ma non quelli che saranno utilizzati per riformare la chioma)  anche se il Torymus è già presente:  infatti sono gli organi vegetanti che più  sottraggono al castagno la sua vigoria e meno portano fiori e frutti; inoltre i polloni, poiché nascono nella parte di chioma più bassa, quando arriva il cinipide sono i primi a essere attaccati, e perciò contengono più galle infestate;

-lasciare le querce (perché ospitano antagonisti del cinipide diversi da Torymus) e se possibile altra vegetazione spontanea (perché quanto è maggiore la biodiversità vegetale, tanto maggiore è il numero degli antagonisti. Tra essi, comunque, il Torymus resta l’unico in grado di dare un effettivo controllo biologico).