Potatura di Risanamento del Castagno - Parte prima

 

(Presentazione dell'Articolo)

 

POTATURA  DI  RISANAMENTO  DEL  CASTAGNO

Rambaldi S., Scalise A., Grassi G.

 

Sabatino Rambaldi (Studio Tecnico  Rambaldi  S., Futani, SA), [email protected]

Antonio Scalise (ARSAC , Centro Sperimentale e Dimostrativo di Cropani, CZ), [email protected]

Giorgio Grassi (ex CRA-FRU Caserta, Roma), [email protected]

 

 

Introduzione

Il Castagno (Castanea sativa Mill.), questa preziosa e tradizionale risorsa dei territori montani e collinari italiani, è stato nel 2013 al centro di molteplici attenzioni, rivoltegli da operatori agricoli, forestali, commerciali, industriali, che ai tavoli di lavoro di importanti enti pubblici (Ministeri, Università, Enti territoriali locali), hanno affrontato i pesanti problemi che lo affliggono.

La problematica agronomica (unico tipo di problematica che questo articolo vuol considerare) è  complessa e diversificata: ogni Regione infatti ha attivato la lotta biologica al cinipide galligeno del castagno, ma molti castanicoltori non sanno quali cure colturali richiede, né come si fa a difendere in campo il parassitoide Torymus (che uccide il cinipide) dopo che il Torymus è stato introdotto; i danni causati dal cinipide  spesso sono stati confusi con quelli da avversità meteorologiche e climatiche; troppi  castanicoltori, ritenendo erroneamente che il cinipide avrebbe ucciso le piante, hanno sospeso le concimazioni; altri,  non sapendo come intervenire, hanno potato malissimo; molti altri hanno insistito sui soli trattamenti con chimici; il tutto è stato aggravato da un ritorno di cancro corticale; mentre si è assistito a una intensa e rapida diffusione di muffe (alcune già note,  altre ipotizzate come nuove) su ogni organo fresco della chioma e sui frutti.  

Tra le numerose iniziative che da inizio 2013 ad oggi sono state attivate in Italia per diffondere notizie aggiornate ai castanicoltori (convegni, articoli  stampa, incontri tecnici, dimostrazioni in campo, ecc), riteniamo utile citarne due:

-  La formulazione e diffusione in web, da parte di più Regioni, di testi tecnici ampi e articolati, mirati a rilanciare la castanicoltura da frutto in funzione di salvaguardia ambientale oltre che produttiva. Citiamo innanzitutto la Regione Campania (Agricoltura, SeSIRCA), col volume Linee regionali di indirizzo agronomico per  contenere il degrado vegetativo e produttivo dei castagneti da frutto": questo trattatello è stato diffuso in web e costituisce il manuale più aggiornato e più applicativo di cui ora si può disporre  gratuitamente per la razionale coltivazione dei castagni da frutto.   Sono consultabili inoltre La gestione biologica del castagno da frutto della Regione Emilia-Romagna; ed altri testi; 

 -  Il convegno “RICAPI, Ridurre l’Impatto del Cinipide con Adozione di Potature Innovative” (a Piancastagnaio di Siena, 22 marzo 2014), nel quale il dr. G.Grassi (ex CRA-FRU) ha svolto il tema “Cancro corticale, cinipide e le potature del castagno”,  e il prof. A.Maltoni (Università di Firenze, GESAAF) ha presentato  i risultati conclusivi dei  progetti LIDACIPO (anch’esso in web) e RICAPI, volti a trovar risposte a vari  quesiti, tra cui: quali sono le parti di chioma più danneggiate dal cinipide? quali i meccanismi di reazione della pianta? la potatura verde serve? esistono relazioni tra vigoria della pianta e danno? 

Gli argomenti trattati in questo  convegno sono stati ritenuti molto utili dai castanicoltori, tra i quali inoltre ha destato vivo interesse un accenno alla pratica della potatura estiva del castagno che veniva applicata in Calabria in passato.  Terminato il convegno, abbiamo dunque ritenuto  che i temi lì discussi meritassero miglior trattazione, perciò  sono qui ripresi, meglio articolati, pubblicati al fine di  contribuire a  fornire ai castanicoltori  le notizie operative più aggiornate disponibili ad oggi

 

 

1)   La potatura

 

Nella castanicoltura da frutto, la potatura è uno dei principali fattori della produzione.

Va messo in evidenza che la potatura non è solo asportazione, ma un insieme di interventi ragionati, che tenendo conto della naturale tendenza dell’albero, ne modificano (in misura maggiore o minore) l’equilibrio esistente, per migliorare la produttività in termini quantitativi e qualitativi.

Gli obiettivi fondamentali della potatura,  sulla Castanea sativa   in allevamento, produzione, ringiovanimento, sono sempre stati, nell’ordine:

1. Indirizzare i flussi di linfa, nelle direzioni e dosi,  utili a migliorare la struttura e la fruttificazione;

2. Dare alla chioma illuminazione e arieggiamento interno;

3. Mantenere la pianta in buon stato sanitario.

 

Ma negli ultimi anni è balzato in primo piano il terzo obiettivo. Ed è per questo che oggi parliamo della sola potatura di risanamento.