L’Alveare entra nel quinto anno di attività

 

 

L’Alveare entra nel quinto anno di attività – Che cosa abbiamo fatto

La nostra associazione si è costituita legalmente nel maggio 2012, ma noi iniziammo a riunirci già nel 2010. Da allora – con brevi interruzioni, perlopiù estive – ogni mercoledì sera ci incontriamo alla Longarina. Adesso qualcuno comincia a chiedersi se tutto questo impegno, oltre all’ottima ricetta degli “spaghetti all’Alveare", ha prodotto qualche risultato concreto. La risposta è sì. Vediamo, quindi, che cosa siamo riusciti a fare.

Il primo risultato, forse il più importante, è che siamo diventati amici. Qualcuno lo era già, ma col tempo la cerchia si è allargata. Soltanto il fatto di incontrarsi tutte le settimane intorno a una tavola apparecchiata, riuscendo a parlare di argomenti non futili, ad ascoltare gli altri e a farsi ascoltare è già un ottimo risultato.

Ma siamo un’associazione e abbiamo uno “scopo sociale”, anzi, nel nostro statuto - per non dimenticarci nulla – di scopi ne abbiamo indicati una quindicina. Il primo, però, quello fondamentale, recita:

"promuovere la salvaguardia e lo sviluppo del sistema agroforestale di Rocca di Papa, con particolare riguardo ai castagneti di proprietà comunale"

Ci siamo riusciti? Ai posteri l’ardua sentenza, verrebbe da dire.

 

Certo è che fin dall’inizio ci siamo adoperati per ricreare uno spirito di collaborazione fra tutti gli organismi pubblici che hanno qualche competenza sui nostri boschi.  Abbiamo stabilito contatti amichevoli con il Comune, con le Scuole di Rocca, con il Parco dei Castelli, con la Comunità Montana, con il GAL, con la Regione Lazio, con diverse Università e con altri enti di ricerca. E poi abbiamo fatto in modo  di rimetterli in contatto fra di loro, cercando di creare uno spirito di collaborazione dove prima vedevamo soltanto rapporti conflittuali o, nel migliore dei casi, semplici relazioni  burocratiche.

Insomma, se oggi questi organismi collaborano fra di loro, senza attriti particolari e spesso con esiti positivi, un po’ di merito ce lo vogliamo attribuire anche noi. Era uno dei primi obiettivi che ci eravamo prefissi e, a quanto pare, l’abbiamo centrato.

 

Uno degli strumenti più efficaci per creare questa rete di conoscenze e di relazioni sono stati i convegni che abbiamo organizzato. Dai primi incontri pubblici, un po’ avventurosi, agli appuntamenti più strutturati: quello sul Castagno del novembre 2012, a Prato Mancino, e quello sulle Biomasse del 2013 al Divin Maestro, sempre in novembre.

 

Un altro grosso risultato - che non ha ancora esplicato tutte le sue conseguenze positive, ma che rappresenta la condizione necessaria per raggiungere molti altri obiettivi – è stato convincere il Comune a dotarsi finalmente di un PAF (Piano di Assestamento Forestale) adeguato alla gestione e allo sviluppo integrato di tutto il patrimonio forestale roccheggiano.  Non è stato semplice, ma alla fine l’incarico per la redazione del Piano è stato assegnato e adesso ci resta soltanto da sperare che tempi e procedure vengano rispettati.

 

Fra l’altro, per cercare di indirizzare al meglio l’impostazione del PAF abbiamo stretto legami con le principali associazioni castanicole italiane e europee, partecipando a convegni in tutta Italia per raccogliere esperienze, idee e documentazione utile.

 

Un altro risultato importante è stato di aver convinto il Sindaco a riorganizzare l’ufficio forestale comunale, affidandone la responsabilità all’avv. Annamaria Fondi. Insieme a lei abbiamo contribuito a scrivere il Regolamento Comunale per l’Accesso ai Boschi, che fissa regole certe per l’uso del territorio. Anche grazie a questo nuovo strumento, il Comune ha potuto dedicare due unità della Polizia Municipale alla sorveglianza dei boschi.

 

Tra i risultati più soddisfacenti c’è anche il vasto capitolo della collaborazione con la Scuola. Convinti come siamo sempre stati che il futuro dei nostri boschi può essere assicurato soltanto creando fra i più giovani un vero interesse e un sincero attaccamento al loro territorio, abbiamo iniziato un programma di collaborazione  con le scuole elementari e medie coinvolgendo anche il Parco, l’Associazione Vagamente, i fotografi e alcuni fra gli animatori culturali più validi e appassionati di Rocca di Papa. Il primo anno si sta concludendo ora, ma le iniziative sono state apprezzate e ci è stato chiesto di continuare.

 

Vogliamo poi ricordare il risultato più importante di tutti. Oggi possiamo finalmente dire di aver cominciato a vincere la guerra biologica contro il Cinipide del castagno, il parassita che da qualche anno ha invaso i boschi italiani e che è stato il fattore scatenante, il primo motivo del nostro impegno. Le nostre prime riunioni, infatti, erano motivate dallo spavento degli effetti terribili di questo parassita sui nostri alberi. Grazie all’impegno e alle competenze di alcuni di noi, il Ministero e la Regione hanno scelto l’Alveare di Rocca di Papa come punto di riferimento per la lotta biologica al Cinipide in tutto il Lazio Meridionale. Abbiano già coordinato gli interventi di due campagne annuali e siamo fiduciosi che i lanci del Torymus Sinensis già effettuati, insieme a quelli che continueremo ad effettuare nei prossimi anni, risolveranno definitivamente il problema.

 

Infine, non possiamo tacere la soddisfazione per essere riusciti a creare questo sito internet. Oggi possiamo tenere informati tutti coloro che lo desiderano sulle nostre iniziative. Possiamo diffondere notizie su Rocca di Papa che, altrimenti, rimarrebbero confinate in una cerchia molto ristretta di persone. Possiamo anche contribuire a far conoscere la nostra Città e il suo territorio unico al mondo. Abbiamo iniziato a pubblicare non soltanto le notizie più strettamente legate ai castagneti e all’ambiente, ma anche alla storia, alla letteratura, alle tradizioni di Rocca di Papa. Divertendoci, insomma, cerchiamo di condividere la nostra passione con quante più persone possibile.  

 

29 maggio 2014

 

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