3.9 Criticità e opportunità nella costituzione di partenariati locali di successo: Attività dello Sportello Forestale della Comunità Montana XI Lazio

Stefano Cupellini

 

 

 

Criticità e opportunità nella costituzione di partenariati locali di successo:

Attività dello Sportello Forestale della Comunità Montana XI Lazio.

 

 

Dr. Stefano Cupellini, Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini.  Sportello Forestale

 

 

Buongiorno a tutti.  Sono Stefano Cuppellini,  membro dell’ufficio Sportello Forestale allestito nella Comunità XI del Lazio, in cui lavoro assieme al Dottor Dominicis che non è potuto intervenire qui oggi, e al Dottor Cantiani.

Nell’ultimo convegno tenuto lo scorso anno a Monte Porzio Catone, vari interventi ponevano la questione se fosse possibile costruire un futuro più solido per i castagneti dei Castelli Romani. Ci si proponeva di risolvere alcuni problemi emersi nel corso di incontri avuti con il Parco dei Castelli Romani, con l’Università della Tuscia e con l’Alveare che andavano dalla proprietà boschiva al sistema di  utilizzazione forestale.

Le attività svolte dalla Comunità Montana, sono state già illustrate questa mattina dal neo Presidente Pucci, riguardano le iniziative rivolte al settore forestale e sono finalizzate a individuare quali strade, attraverso il PSR, portano all’applicazione di progetti dedicati al settore.

Riveste inoltre particolare importanza, secondo noi, un aspetto legato al patrimonio dei Comuni: l’impiego di alcuni assortimenti legnosi per i quali, oggi, difficilmente si riesce a trovare una collocazione commerciale.

Tra gli obiettivi raggiunti dallo Sportello Forestale, a partire dall’anno scorso, c’è quello di aver concluso un’indagine conoscitiva tra gli operatori del settore per individuarne i punti di forza  e di debolezza. Ne abbiamo largamente discusso in precedenti incontri, e ci si è accorti che si tratta di problemi e obiettivi comuni a quasi tutti loro.

Lo Sportello Forestale si occupa, inoltre, di dare informazioni in materia forestale, sia ai privati che agli enti pubblici; di come agire per poter  rivalutare il settore, attraverso le opportunità offerte per esempio dal PSR (Piano di Sviluppo Rurale) regionale. Sono stati organizzati degli eventi, e altri ne organizzeremo, con finalità informative che possano fornire un aiuto al settore.

In questi giorni, poi, abbiamo sostenuto la costituzione di un’associazione di proprietari di boschi, proprio perché avevamo constatato che i problemi e le necessità erano comuni a molti  proprietari e a molte ditte boschive.

Abbiamo così deciso di partire dall’origine, dalla proprietà boschiva privata, visto il favore che stava raccogliendo il sorgere di questa associazione presso i proprietari privati. Ciò non esclude affatto che ci si potrà occupare anche della proprietà pubblica.

Tra i problemi irrisolti, c’è quello della lentezza degli iter burocratici.

Lo scorso anno ci eravamo impegnati a cercare una soluzione per ovviare, o almeno alleggerire, l’appesantimento burocratico-amministrativo dei processi autorizzativi, quali il rilascio del Nulla Osta da parte del Parco dei Castelli Romani.

Altri problemi riguardano le difficoltà di commercializzazione dei prodotti,  causate anche dalle  nuove tecnologie che creano materiali in concorrenza a quelli legnosi: si riscontra la scomparsa di intere filiere del legno di castagno. Ad esempio, risulta oramai praticamente assente la collocazione di palerie di castagno nei  vigneti, completamente impiantati con paleria in cemento. Su questo aspetto si potrebbe contare sul PSR,  che può ad esempio dare aiuto economico alle aziende biologiche, che sono in continua crescita, attribuendo un punteggio più elevato a quelle che utilizzino paleria di castagno.

Lo Sportello Forestale ha notato che i comuni di Rocca di Papa e di Rocca Priora, pur effettuando importanti pianificazioni forestali, sono carenti quanto  a fare una importante pianificazione anche urbanistica, che potrebbe agevolare l’impiego di materiale castanicolo locale nell’arredo urbano, come pure nelle sistemazioni idrauliche e nelle opere di ingegneria naturalistica. Tornando a ciò che avveniva un tempo.

Ricapitolando, le necessità individuate sono:

- lo snellimento burocratico;

- la rivalutazione dei mercati;

- la valorizzazione dei prodotti tipici locali, anche del legno;

-l’applicazione delle nuove tecnologie;

- lo sviluppo di nuovi prodotti;

- la dotazione di strumenti di pianificazione;

-l’aggiornamento tecnico-organizzativo;

- una maggiore innovazione sui processi di lavorazione, a partire dal bosco.

Ci sono difficoltà tecnico-organizzative: le imprese si rivolgono sempre meno ai tecnici, per operare; si riscontrano, così, delle problematiche nell’applicazione delle tecniche e della meccanizzazione, come nell’adeguamento alla normativa sulla sicurezza. Appare indispensabile che le imprese boschive adottino dei sistemi per migliorare la propria condizione.

L’associazione di cui ho detto prima, che si chiama Boscocultura, dopo pochi giorni dalla costituzione, conta circa mille ettari di bosco, di proprietà privata, ed è prevedibile, in base all’interesse riscontrato, un incremento a breve di altri mille ettari.  Sorvolo sugli scopi dell’associazione che, possiamo immaginare, siano legati alla rivalorizzazione dell’ambiente e delle attività forestali, e alla crescita dell’aspetto economico e sociale delle attività produttive.

Obiettivo dello Sportello Forestale è, certamente, quello di individuare progetti validi e cofinanziabili attraverso fondi pubblici (in questo caso quelli finanziati dal PSR), dare assistenza in merito alle misure di finanziamento di queste iniziative.  Non solo intende organizzare altri eventi in cui poter informare gli operatori, ma anche punta a monitorare e mantenere le attività finora svolte e in corso, che auspichiamo siano sempre più integrate da altre.

Grazie per l’attenzione.

 

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