I contenuti dei piani nazionali del settore castagno e del piano del legno

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6.2.1  I CONTENUTI DEI PIANI NAZIONALI  DEL SETTORE CASTAGNO E DEL PIANO LEGNO.
COSA SONO E COSA SI STA FACENDO  NEI TAVOLI DI FILIERA

 

Alberto Manzo  

 Ufficio PQA II -Sviluppo imprese e cooperazione, MiPAAF
Già Dirigente SAQ VI – Agroenergie e filiere minori, MiPAAF

 

Piano del settore castanicolo 2010/2013.

Nel mese di gennaio 2010 il MiPAAF ha istituito il Tavolo del settore castanicolo, per far fronte alla crisi in cui versa questo comparto, acuita nelle ultime campagne di commercializzazione dalla diffusione del Cinipide in tutte le aree vocate alla castanicoltura.

La Conferenza Permanente tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano, il 18 novembre 2010, al fine di proporre efficaci azioni sui territori vocati, ha fornito parere favorevole sul Piano del settore castanicolo, in accordo con i rappresentanti della filiera, le Comunità montane, le Associazioni per la tutela del prodotto “castagna” e le Amministrazioni locali.

La stessa Conferenza diede parere favorevole in merito all’istituzione nell’ambito del “Tavolo di filiera della frutta in guscio” di una specifica sezione per la “castanicoltura”, poi formalizzata con il Decreto del Ministro n. 4824 del 10 marzo 2011.

Il 27 gennaio 2011, in sede di riunione del Tavolo di filiera, inoltre, è stato istituito per le azioni di supporto, un “Gruppo di coordinamento tecnico-scientifico” al fine di verificare la costituzione ed ubicazione dei centri di moltiplicazione del Torymus sinensis nei territori regionali vocati alla castanicoltura da frutto, al fine di garantire una futura protezione dalla vespa cinese e garantire un’autonomia gestionale della problematica a livello territoriale.

Il MiPAAF, al fine di ottimizzare e coordinare queste azioni, ha chiesto alle Regioni, nel mese di febbraio 2011, informazioni dettagliate circa azioni e programmi attivi, già finanziati o in corso di finanziamento, per evitare la sovrapposizione degli interventi progettuali.

A tale riguardo le Regioni hanno inviato le proposte operative che, una volta valutate, sono state presentate in forma progettuale definitiva e finanziate in funzione di specifici indici d’importanza della coltura di castagno a livello regionale.

Le azioni in corso di programmazione al MiPAAF, sulla base del piano specifico di settore approvato, sono quanto mai prioritarie al fine di favorire l’istituzione di “Centri di Moltiplicazione” sul territorio dell’antagonista naturale Torymus, ma non risolveranno sicuramente il problema nel breve periodo poiché la stabilizzazione tra le popolazioni del parassita e dell’antagonista sarà lenta essendo un processo di riequilibrio delle popolazioni di medio-lungo periodo.

Nello specifico sono stati finanziate le azioni per la realizzazione, in 12 Regioni, di 15 “Centri di Moltiplicazione Regionali” dell’antagoniste e le relative strutture necessarie per razionalizzare la lotta al cinipide secondo i tempi e le modalità di intervento che il territorio localmente richiede, 3 workshop formativi (Piemonte, Lazio e Campania) nazionali per i tecnici regionali e delle Associazioni di categoria peraltro già effettuati, nonché per il potenziamento del Centro di moltiplicazione dell’antagonista (Torymus sinensis) dell’Università di Torino (Di.Va.Pra.), ove produrre il materiale biologico per i costituendi centri regionali nonché per i lanci sulle aree colpite, a seguito di accordi puntuali con le Regioni.

Il MiPAAF, oltre ad aver già finanziato per un milione di euro l’attivazione sui territori regionali delle azioni prioritarie previste dal Piano nazionale di settore, sta predisponendo, di concerto con le Regioni e nel breve periodo, delle azioni ancora più incisive, a salvaguardia del patrimonio castanicolo nazionale, supportate da ulteriori risorse sul piano scientifico.

In particolare, secondo quanto previsto dal Piano nazionale di settore, il “Tavolo di Filiera della Frutta a Guscio” sezione “Castagne”, ha approvato due specifiche proposte progettuali.
1.                  La prima proposta relativa all’azione 4, predisposta da parte del Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA) insieme alla Associazioni castanicole nazionali, tiene conto delle indicazioni scaturite dal “Tavolo di Filiera della Frutta a Guscio” sezione “Castagne” ed è indirizzata alle Associazioni nazionali del castagno sul territorio al fine di sviluppare analisi economiche, attività di divulgazione ed orientamenti di politica territoriale partecipata, nonché supportare le attività delle Regioni per lo sviluppo dei centri di moltiplicazione del Torymus. Questo progetto, di durata biennale, dovrebbe essere finanziato in tempi brevi.
2.                  La seconda proposta, sempre presentata dal Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA), secondo quanto previsto dall’azione n. 3 del Piano del settore castanicolo 2010-2013, cioè quella relativa alle “Linea di Ricerca”, è articolata in undici Unità Operative sul territorio nazionale alle quali aderiscono attivamente le Regioni, le Università ed i Centri ed Istituti di Ricerca, a carattere biennale ed è in attesa di finanziamento.

 

Piano della filiera legno 2012/2014.

Il Piano ha l’obiettivo di aumentare la competitività del settore nel suo insieme attraverso efficaci e idonee politiche legislative, economiche e commerciali e, nel contempo, predisporre immediate misure di sostegno per il settore a supporto della produzione, della commercializzazione, nonché a preservare il patrimonio di capacità, umane, tecniche e produttive.

Tale documento è necessario per attuare la strategia nazionale del Programma Quadro per il Settore Forestale (PQSF), approvato in sede tecnica dalle Regioni il 10 settembre 2008 e nato dall'esigenza di armonizzare le disposizioni sovranazionali, in aderenza ai contenuti del Piano d'Azione forestale dell'Unione europea, redatto nel giugno 2006.

Pertanto al fine di sviluppare specifiche azioni di miglioramento sia della qualità delle produzioni forestali nazionali che dell’efficienza della filiera foresta-legno ed energia, il 24 novembre 2010, a Roma, si è svolto un incontro tra i responsabili di “FederlegnoArredo” e l’On. Giancarlo Galan, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, durante il quale sono state condivise idee e proposte per permettere l’avvio del sistema produttivo “Filiera Foresta-Legno nazionale”, oggi in crisi.

In tale incontro sono state valutate le opportunità di crescita e occupazione ed analizzate le varie tematiche del settore tra le quali: la struttura della Politica Forestale Italiana, le produzioni fuori foresta con particolare riferimento alla pioppicoltura, l’utilizzo delle biomasse da filiera corta, l’utilizzo del legno in edilizia, i prodotti fitosanitari, i controlli ambientali e le infrastrutture forestali.

A seguito di detto incontro, il giorno 9 dicembre 2010, nel quale è stata convocata la prima riunione del Tavolo della “Filiera Legno” per formulare proposte per migliorare l’efficienza e per strutturare adeguatamente la Politica Forestale Italiana.

I componenti del Tavolo sono i rappresentanti delle Regioni della Commissione del PQSF designati dalla Conferenza Stato Regioni, rappresentanti del settore produttivo, dell’Osservatorio Foreste di Inea, del mondo Accademico e della ricerca di settore, del Corpo Forestale dello Stato, nonché i componenti del “Tavolo di Coordinamento del Programma Quadro per il Settore Forestale”, dell’Osservatorio Nazionale del Mercato dei Prodotti e dei Servizi forestali del CNEL e delle principali organizzazioni ambientaliste, da cui sono scaturite proposte al fine di orientare le successive riunioni sui punti programmatici ritenuti prioritari.

I successivi lavori sono stati organizzati costituendo 4 gruppi di lavoro suddivisi per aree tematiche:
1.                  ammodernamento e semplificazione della Legislazione forestale;
2.                  valorizzazione dei Prodotto legno nazionale e armonizzazione delle Filiere produttive;
3.                  valorizzazione del Patrimonio forestale e sviluppo socioeconomico del territorio;
4.                  consolidamento del sistema della conoscenza del settore forestale.

I gruppi di lavoro, con il supporto tecnico scientifico dei rappresentanti del MiPAAF e dell'Osservatorio Foreste dell'INEA, hanno elaborato un documento di indirizzo politico programmatico e un allegato tecnico a costituzione dello schema di “Piano della Filiera Legno”, condiviso e approvato dai rappresentanti del Tavolo e dai rappresentanti regionali nel corso della riunione svoltasi il giorno 26 gennaio u.s..

Il “Documento di sintesi” analizza tutte le principali tematiche del settore, comprendente una lista di “obiettivi primari” da sviluppare, secondo le priorità decise dal Tavolo, al fine di fornire alla filiera opportunità concrete di sviluppo, tra le quali ricordiamo:
·                    processo partecipato e condiviso di revisione ed adeguamento della normativa di settore;
·                    studio volto alla creazione e coordinamento degli Albi nazionali di qualificazione delle imprese e dei patentini per l'accreditamento degli operatori professionali;
·                    ottimizzazione della produzione e utilizzo sostenibile, per uso energetico, delle biomasse forestali dentro e fuori il bosco;
·                    valorizzazione economica del prodotto legno nazionale per usi industriali ed energetici, anche attraverso la definizione di un Sistema di qualità nazionale Legno (SQN), secondo i principi della certificazione e tracciabilità dell’origine dei prodotti;
·                    valorizzazione dei prodotti nazionali collocati nei mercati dell’edilizia e della bioedilizia;
·                    incentivare la creazione e l’ utilizzo di forme di aggregazione e cooperazione tra gli operatori;
·                    attivazione di sinergie e progettualità tra enti locali, proprietari pubblici e privati, amministrazioni pubbliche e operatori della filiera, al fine di stimolare la realizzazione e l’adozione di Piani Forestali Territoriali di Indirizzo;
·                    campagne di divulgazione sull’importante ruolo svolto dalla selvicoltura;
·                    creazione di luoghi di incontro tra offerta e domanda;
·                    promozione di azioni coordinate finalizzate a valorizzare la vocazioni di area attualizzando il ruolo multifunzionale delle foreste;
·                    valorizzazione delle produzioni legnose fuori foresta;
·                    sviluppo di iniziative pilota di collaborazione pubblico-privato finalizzate alla realizzazione di infrastrutture, impianti-pilota, laboratori;
·                    rafforzamento del coordinamento e armonizzazione nazionale delle statistiche e del monitoraggio forestale e costituzione di un Osservatorio per la raccolta e il monitoraggio dei dati microeconomici di aziende e imprese;
·                    predisposizione di un piano per la ricerca e l’innovazione forestale.

 

Tavoli di filiera della Frutta in Guscio (Castagno, Nocciole, Mandorle-Noci-Pistacchio-Carrubo).

La costituzione del Tavolo di Filiera della frutta in guscio è nata dall’esigenza di affrontare le molteplici problematiche che negli ultimi anni si sono venute a creare in questo comparto, ancor più evidenziate dalla grave crisi e dalla pesante congiuntura internazionale in cui versa il settore agricolo in generale, con enormi ripercussioni economiche sui produttori, sugli operatori della filiera e sui territori di produzione.

L’importanza della tutela della frutta in guscio nasce dalla considerazione che essa viene coltivata generalmente in territori caratterizzati da una forte suscettibilità idro-geologica e quindi svolge una funzione insostituibile di presidio ambientale sociale e rurale delle aree collinari e montane.

Il Ministero è stato sollecitato in questi ultimi tempi dalle Amministrazioni Regionali, dalle Associazioni di categoria nonché dalle Organizzazioni dei Produttori a costituire un Tavolo di filiera nel corso della predisposizione dei Piani di Settore corilicolo e castanicolo, che avevano lo scopo di individuare le criticità strutturali e definire le azioni prioritarie di intervento per il rilancio, in generale, del comparto della frutta in guscio attraverso l’elaborazione di proposte sia tecniche che, soprattutto, di politica economica.

Il riferimento normativo già in vigore per formalizzare il Tavolo in oggetto è quello previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 agosto 2005, pubblicato sulla G.U.R.I. n. 212 del 12 Settembre 2005, recante disposizioni per la costituzione dei tavoli di filiera ed in particolare, l’art. 1, che istituisce, tra l’altro, il tavolo di filiera ortofrutticolo.

Si è ritenuto opportuno, per la specificità del settore della frutta in guscio, secondo quanto previsto all’articolo 10, comma 4 del citato Decreto, prevedere, nell’ambito del tavolo di filiera ortofrutticolo, una specifica articolazione suddivisa, a sua volta, nelle seguenti tre sezioni con riferimento ai singoli prodotti:
1)      nocciole;
2)      castagne;
3)      mandorle, noci, pistacchi e carrube.

Il Tavolo della frutta in guscio è composto dai rappresentanti, designati dagli Organismi maggiormente rappresentativi a livello nazionale nei settori della produzione, della trasformazione, del commercio e della distribuzione dei prodotti agricoli e agroalimentari, eventualmente presenti o rappresentati nel Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, nonché dai rappresentanti delle Regioni, degli Organismi vigilati dal MiPAAF, del Corpo Forestale dello Stato, nonché di altre Amministrazioni centrali ed Organismi interessati.

 

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