Foto n.2
Gli stessi macchiaròli marchigiani si costruivano da soli le capanne di tavole. Le chiamavano capanne, forse perché nel passato queste specie di abitazioni - meglio dire ripar i- erano fatte di frasche di scopia, la ginestra dei carbonai. Generalmente i capannoni erano più grandi di quanto appare nel disegno, perché le compagnie di Sarnanesi erano formate da parecchi uomini e ragazzi. Infatti molto spesso i focolari sul pavimento di terra battuta erano tre. Non c’erano finestre protette da vetri, solo delle aperture che venivano chiuse presto durante il giorno. Il fumo prodotto dai focolari trovava a stento un’uscita nelle due assi sfalsate del tetto (si vedono bene nel disegno), tanto che tutti ricordano quanto il fumo bruciasse gli occhi.
(Indietro)