Corollario del Progetto Scuola 2018: i saggi degli studenti

 

Gli studenti delle seconde medie di Rocca di Papa, nella manifestazione finale al teatro comunale, hanno letto alcuni saggi scritti da loro e al termine, su mia richiesta, mi hanno consegnato i fogli per poterli pubblicare. Avrei potuto chiedere i file digitali e riportarli direttamente sul sito: ho preferito copiarli, digitandoli tutti sul mio PC, per leggerli con attenzione, per rendermi conto di quanto abbiano recepito nelle conferenze del prof. Carbone, dell'archeologo Arietti, dai suggerimenti dei Guardiaparco. 

Da quanto ho appreso sono il prodotto di un lavoro collettivo degli studenti di ciascuna classe, magari con qualche indicazione e... correzione degli insegnanti (spero di non aver fatto errori di ortografia nel copiarli!).

 

 

 

(Camille Corot, Montecavo)

 

 

SAGGIO: Il nostro patrimonio, il bosco

 

Il parco naturale dei Castelli Romani si estende per una superficie di 15.000 ettari sul territorio laziale romano e comprende 15 comuni. In particolare il territorio di Rocca di Papa comprende 4.500 ettari di boschi. Sul fertile suolo vulcanico, unito ad un clima alquanto umido, è dominante la presenza del castagno. La coltura di questa specie arborea non è finalizzata alla raccolta del frutto ma al taglio dell’albero, al fine di ottenere legname da utilizzare nelle diverse lavorazioni (bosco ceduo). Il territorio appena lavorato ha la forza di riprodurre nuove piante nel periodo di 16 – 20 anni e quindi sarà nuovamente lavorato. Questa tecnica viene utilizzata a rotazione su tutto il territorio attraverso una gestione sostenibile delle risorse naturali e consente di mantenere un equilibrio dinamico tra ambiente e attività umane che si rinnova nel tempo e che consente di aumentare la biodiversità. Oggi il parco dei Castelli Romani è inserito nel sistema di aree protette della regione Lazio. Il bosco, quindi, non è statico, ma è una realtà ricca e complessa che si rinnova nel tempo, se però gestita in maniera sostenibile. L’intervento dell’uomo non deve essere, quindi, invasivo, prevaricatore, usurpatore ma deve essere un intervento attento, pianificato che consente di tagliare gli alberi ventennali, ma che preserva e cura le particelle con piante più giovani. I boschi hanno un grande valore ambientale, infatti essi rappresentano i polmoni del mondo, perché grazie ai processi di fotosintesi sottraggono anidride carbonica all’atmosfera e cedono ossigeno, migliorano la bellezza del paesaggio, ci sostengono, ci proteggono, migliorano la qualità della vita, il bosco fornisce: legno, cibo, carni, trattiene la terra da rischi idrogeologici, previene le frane. Ma se l’uomo assume nei confronti dell’ambiente, e in particolare del bosco, degli atteggiamenti non corretti, causa degli squilibri negli ecosistemi naturali e il bosco può diventare anche un nemico. L’uomo deve quindi imparare a rispettare l’ambiente, a essere non un consumatore compulsivo delle risorse naturali, ma un consumatore responsabile e attento. L’invito è rispettare l’ambiente, impariamo a risparmiare, recuperare, riciclare: persino dagli scarti di segatura è possibile ricavare un combustibile, da uno scarto quindi è possibile ricavare una risorsa ecosostenibile. Rispettiamo dunque i boschi che, al contrario dei combustibili fossili, sono una risorsa rinnovabile e non si esauriscono, solo però se gestiti in maniera sostenibile. Compriamo solo ciò che serve, compriamo prodotti ecocompatibili o riciclati perché non faremo solo beneficienza all’ambiente ma anche a noi stessi e alle generazioni future, assicurando a tutti le nostre stesse opportunità. Abbiamo tutti delle responsabilità: noi nel nostro piccolo ci impegniamo a vivere nel rispetto dell’ambiente e a trasmettere questi nostri valori al prossimo soprattutto con l’esempio.

 

POESIA:

Io sono la terra e fra tutti i pianeti nascondo nel cuore profondi segreti

che han dato la vita a tante creature nei mari, nei boschi e nelle grandi pianure …..

ma ora mi guardo, non son più la stessa,

mi accorgo purtroppo con grande tristezza

che l’incuria dell’uomo mi ha trasformata,

la mia natura non ha rispettato.

Solamente se tu mi rispetterai allora di nuovo godere

potrai del verde degli alberi, l’azzurro del cielo, la voce del

vento che soffia leggero……

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AMICA TERRA, PIANETA MIO,

NON TI PREOCCUPARE CI PENSERO’ IO

GRIDANDO A GRAN VOCE NON SI PUO’ PIU’ ASPETTARE

SERVE IL TUO AIUTO C’E’ LA TERRA DA SALVARE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA VIA SACRA

Il progetto “Alveare”, molte cose ci ha fatto

apprezzare;

 

Grazie alla geografia e alla fotografia, la nostra

ignoranza è volata via;

 

Tra la flora e la fauna ci siamo avventurati

piacevolmente e del nostro territorio ci siamo

innamorati follemente;

Mentre vicino agli stagni passeggiamo, il riflesso dei

castagni noi vediamo;

 

Guardando in alto, vediamo gli aghi dei pini e se

abbassiamo lo sguardo troviamo i porcini;

 

Tutte le foglie sul ciglio della strada, sono ricoperte di

gocce di rugiada;

 

Possiamo trovare molte specie di insetti, che riposano

a terra su gruppi di legnetti:

 

Dalla loggetta si intravede un terzo lago lontano, oltre

a quello di Nemi e quello di Albano;

 

Ad un tempo abitata dagli antichi romani, la via Sacra

oggi è protetta e amata dai suoi Roccheggiani.

 

 

 

 

SOCIETA’ CONSUMISTICA 

Per la mente dell’uomo moderno, lo spazio ed il tempo sono essenzialmente delle limitazioni. L’imperativo è accelerare, ridurre i tempi e aumentare i profitti a qualsiasi costo: veloci, veloci sempre più veloci….  Ogni anno l’uomo brucia una quantità di combustibili fossili che la terra ha accumulato in milioni di anni ed emette nell’atmosfera tonnellate di CO2 ad una velocità che supera i normali processi di assorbimento realizzati dai cicli e dai processi naturali. La velocità affascina l’uomo, perché conferisce potere: potere sul tempo, potere sullo spazio. Sentirsi padroni del tempo e dello spazio è la realizzazione di quello che Cartesio definisce: “L’uomo padrone del mondo”. Senza dubbio il potere guadagnato attraverso la velocità, attraverso lo sfruttamento compulsivo delle risorse naturali, attraverso la logica del profitto facile, veloce e sicuro non può non pagare un prezzo altissimo: la natura si degrada, l’inquinamento atmosferico aumenta, la biodiversità si riduce, la vita via via scompare…  Processi quali crescita, invecchiamento, formazione ed erosione, assimilazione e rigenerazione, selezione ed adattamento seguono ritmi propri biologici che non possono essere né accelerati né cambiati dall’uomo, ma devono essere solo rispettati. La natura non può e non deve essere oggetto di lucro e l’uomo può essere solo un utilizzatore attento delle risorse naturali. Il nostro sentito auspicio è quindi quello di sensibilizzare gli uomini al rispetto del proprio ambiente e al consumo responsabile di tutte le risorse naturali.

 

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Complimenti ragazzi, il nostro messaggio l'avete recepito perfettamente. Ora, speriamo, che il vostro grido raggiunga tutti gli altri.

 

Franco Pagliuso, 12 giugno