Geotermia a Rocca di Papa, un'opportunità per il Vivaro

 

 

GEOTERMIA A ROCCA DI PAPA, UN’OPPORTUNITA’ PER IL VIVARO

 

Abitare su un antico vulcano può avere qualche vantaggio. Se n’è accorto il nostro amico Aurelio Pucci, detentore del brevetto di un innovativo (e verdissimo) metodo di sfruttamento dell’energia geotermica.  Il progetto di Pucci, che da tempo cerca di convincere le Amministrazioni Locali a sfruttare la sua idea nella zona del Vivaro, è di una semplicità entusiasmante. In pratica si tratta di far circolare acqua in un pozzo profondo a sufficienza per raggiungere il calore necessario a produrre energia, ma in un circuito chiuso, senza nessuna dispersione di agenti inquinanti nell’ambiente né alcuna compromissione delle falde acquifere. Evitando, cioè, i principali problemi delle centrali geotermiche tradizionali. Nella zona dei Colli del Vivaro le condizioni geofisiche appaiono molto favorevoli a questo tipo di intervento. La natura vulcanica della zona, infatti, farebbe classificare la centrale geotermica come un impianto ad “alta entalpìa”, un parolone che, in fisica, esprime semplicemente la quantità di energia che l’impianto scambia con l’ambiente. In poche parole, al Vivaro basterebbe scavare poco in profondità per trovare le temperature sufficienti a far funzionare le turbine, generando elettricità e calore sfruttabili in superficie.  Quello che a prima vista può apparire il sogno di un visionario, in realtà potrebbe rivelarsi un’iniziativa concreta e perfettamente realizzabile, a patto che lo si capisca e che lo si voglia. Nella zona che Pucci ha individuato, e che era già stata oggetto di una manifestazione d’interesse della precedente Amministrazione Comunale di Rocca di Papa (tradottasi anche in una deliberazione di Giunta), oltre a importanti realtà scientifiche  di in campo  meteorologico e astrofisico, esistono già cubature abbandonate riutilizzabili e le strutture tecniche avrebbero un impatto ambientale estremamente ridotto. Con l’energia elettrica prodotta si potrebbero ad esempio alimentare contemporaneamente un centro benessere, una piscina, una pista di pattinaggio su ghiaccio, serre per la coltivazione di primizie o di alghe. L’acqua calda in eccesso, inoltre potrebbe essere usata in un sistema di teleriscaldamento nei centri abitati più vicini. Che cosa possa significare tutto ciò in un comune come quello di Rocca di Papa ha soprattutto un nome: occupazione. Da troppi anni a Rocca di Papa si discute dei massimi sistemi (turismo, ambiente, antenne…), ma quasi sempre in un’ottica negativa: evitare di fare questo per impedire quello. Il risultato è un immobilismo amministrativo che da una parte ha favorito l’abusivismo a tutti i livelli e in tutti i campi (è chiaro che se tutto è proibito, chiunque faccia qualcosa diventa automaticamente abusivo, solo che non lo si può perseguire perché non poteva fare altrimenti…) e dall’altro ha determinato una decadenza sociale incredibile. A due passi da Roma, con un mercato potenziale di milioni di persone e risorse naturali uniche al mondo, Rocca di Papa è scaduta a “dormitorio”, priva di qualsiasi opportunità per i nostri giovani che non sia l’emigrazione forzata o, per chi ce l’ha, un’attività di famiglia sempre più stentata. E’ arrivato il momento di cominciare a pensare in positivo e ad agire di conseguenza. Un progetto come quello di Aurelio Pucci ha il vantaggio di essere perfettamente ecocompatibile, ma soprattutto quello di essere realizzabile, offrendo al nostro territorio e ai nostri giovani una chance che sarebbe ottuso lasciare ad altri territori con amministratori e imprenditori più lungimiranti. Le caratteristiche di rispetto ambientale e di ricadute sociali rendono il progetto appetibile per gli interessi sia pubblici che privati e chi volesse realizzarlo non avrebbe grosse difficoltà a ottenere cospicui finanziamenti europei. Insomma, cerchiamo di non perdere anche questa grande, facile occasione.

        (Click per ingrandire lo schema dell'impianto)