L. Peccianti: l'esperienza del comune di Casole d’Elsa

La sala del convegno sulle biomasse

Sono trascorsi sette anni da quando nel Comune di Casole d’Elsa si è riusciti a creare una microfiliera energetica da biomasse forestali per teleriscaldamento. La sua realizzazione è stata resa possibile grazie ai fondi comunitari (PSR 2000-2006), nonché dalla collaborazione con ARSIA e AIEL.

 

I punti di forza che hanno consentito la realizzazione del progetto sono stati:

 

·         un vasto patrimonio boscato di circa 3.500 ettari che assicurava una filiera corta;

 

·         la disponibilità di una utenza pubblica che ha soddisfatto gran parte della domanda termica;

 

·         la possibilità di ridurre significativamente il costo a carico dell’Amministrazione comunale per il riscaldamento dell’edificio.

 

Il progetto ha richiesto l’individuazione di due locali chiusi, uno finalizzato ad ospitare la caldaia e l’altro il cippato. La caldaia installata ha una potenza di 0,5 M kW con un fabbisogno di cippato di circa 200 t/anno.

 

Con riferimento all’ultimo anno di utilizzazione del metano, in cui l’Amministrazione comunale ha sostenuto una spesa di 41.000 €, l’anno successivo il costo registrato è stato di 4.900 €.

 

Prospettive? Dalla nascita del progetto, questo si è significativamente evoluto ed ampliato:

 

a)      abbiamo collegato alla caldaia il nuovo edificio scolastico adibito a scuola media nelle immediate vicinanze;

 

b)      è stato predisposto circa il 70% della tubazione preisolata per il collegamento con il Municipio;

 

c)      è stato avviato un accordo con il Consorzio di Bonifica della Toscana Centrale per il recupero del legname proveniente dalla pulitura dei bacini fluviali al fine di cippare e utilizzare il prodotto nell’inverno 2014-2015.

 

 

 

 

 

Sono allegate le diapositive della relazione: