Introduzione

 

Francesco Carbone - Università degli Studi della Tuscia di Viterbo

 

 

Buongiorno a tutti e grazie a tutti Voi per la partecipazione a questo Convegno. Grazie agli Amici dell'Alveare che come ormai da alcuni anni si fanno carico dell'organizzazione di questo evento. E ringrazio anticipatamente i relatori che stamane ci consentiranno di riflettere e crescere nella conoscenza della multifunzionaliltà dei castagneti.

L'obiettivo del convegno è ben esplicitato nel titolo. Volendo individuare la parola chiave della giornata questa è "innovazione", ossia fare nuovo.

La motivazione di questo obiettivo risiede nell'evidenza che il Comprensorio dei Colli Albani ha, nell'estensione dei castagneti, il suo più rilevante patrimonio ambientale, che altresì, nelle sue diverse declinazioni costituisce il suo più rilevante patrimonio paesistico, ecologico e socio-economico. In quanto tale esso è una risorsa che offre delle opportunità. Opportunità che da decenni, ma anche da centinaia di anni, hanno in buona parte soddisfatto il fabbisogno di materia prima per la costruzione dei centri urbani contermini, pensiamo anzitutto a Roma; hanno assicurato la salvaguardia del territorio dai processi erosivi; hanno assicurato la tipicizzazione del paesaggio e del clima; hanno sostenuto l'economia locale; hanno assicurato reddito a delle famiglie; etc..

Così come nel passato, molte di queste funzioni sono assolte tutt'ora. Diversamente dal passato, tuttavia, la crescente sensibilità ambientale nonché il depauperamento crescente delle risorse ambientali, hanno determinato una crescita straordinaria del loro interesse collettivo. Interesse che è divenuto sempre più articolato, complesso e profondo. Alcune di queste funzioni sono tutelate da iniziative concordate a livello internazionale, nonché dalle legislazioni nazionali e regionali.

Se per un verso le Istituzioni con la loro azione, certamente perfettibile, puntano alla salvaguardia del patrimonio e delle sue funzioni, in parallelo ci si attende l'avvio di un'azione finalizzata alla valorizzazione del patrimonio. Quest'ultima è più nelle "corde" degli operatori del settore.

Nell'attuale quadro sociale, ambientale ed economico la valorizzazione dei castagneti non è un opzione facoltativa, ma è un "obbligo". Se gli operatori perdono di interesse verso i castagneti questi sono ecosistemi facilmente preda di processi di degrado (il cinipide nè un un chiaro esempio); d'altro canto se essi eccedono nell'uso il loro depauperamento è l'ipotesi più verosimile. La valorizzazione diviene pertanto la terza via che assicura per un verso la coltura dei castagneti, per l'altro la perpetuazione dell'ecosistema ed infine la qualificazione dei prodotti.

Valorizzazione che si basa sull'innovazione dei processi, dei prodotti e dei consumi, ovvero che si proietta a fornire un uso più efficiente delle risorse. Con prospettive ancor più impegnative trattandosi di risorsa rinnovabile in tempi medio-lunghi. Alla gestione tradizionale, ai prodotti consolidati, occorre affiancargli nuovi moduli e nuovi prodotti che consentano di rispondere meglio agli obiettivi ambientali e di mercato. Perché il legno è già di per sè un prodotto che, diversamente dagli analoghi derivati da processi industriali, è un prodotto bio-, ossia possiede dei caratteri che le istituzioni internazionali spingono affinché siano valorizzati.

Ecco dunque che oggi il Dott. Fiore tratterà la problematica del supporto pubblico alla pianificazione quale opportunità in essere, ed in divenire, per le proprietà forestali locali, siano pubbliche che private, nell'implementazione della strategia della gestione forestale sostenibile. Segue il contributo del Dott. Rigoni e Molducci che illustreranno il contenuto e gli indirizzi del piano di gestione ed assestamento forestale per i boschi del Comune di Rocca di Papa, in corso di approvazione. Il prof. Portoghesi introdurrà quelli che sono le frontiere dalla selvicoltura da legno di castagno nella prospettiva di migliorare le produzioni e salvaguardare il valore ambientale dell'ecosistema. Il suo contributo è propedeutico a quello del Dott. Fegatelli, Dott.ssa Pacini e Dott. Caldoni (funzionari dell'Ente Parco Regionale dei Castelli Romani) relativamente al progetto che si intende sviluppare a Monte Cerasa (Rocca Priora) nel bosco di proprietà del Parco, in collaborazione con l'Università degli Studi della Tuscia. Il programma prevede di avviare delle attività sperimentali e di monitoraggio sugli effetti di vari moduli selvicolturali di gestione dei boschi cedui di castagno.

Segue il contributo della Prof.ssa Romagnoli che riporta l'esperienza della realizzazione di un prototipo di trave lamellare di castagno sviluppata in collaborazione con alcune proprietà ed aziende di trasformazione locali, e non solo, oltre che al CNR-IVALSA di Firenze e l'Università della Tuscia di Viterbo.

Il contributo del Dott. Carbone approfondisce il ruolo del consumatore sul mercato. Esso può divenire un soggetto attivo che, nell'ipotesi in cui un numero rilevante di consumatori adottassero stili di consumo responsabile, questi sarebbero in grado di incidere sulle scelte e gli indirizzi produttivi delle imprese. Ovviamente l'idea è quella di favorire i prodotti bio- ed in estrema sintesi anche del legno di castagno.

La seconda parte si apre con il contributo dott. Zucca, professionista dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, evidenzierà talune criticità e possibili innovazioni che se adottati potrebbero consentire un contributo più efficace del professionista nella gestione del patrimonio forestale. Segue la Dott.ssa Di Fazio, che illustra le iniziative realizzate dalla Comunità Montana al miglioramento del sistema delle utilizzazioni forestali, nonché all'accessibilità di queste aree per la collettività. Il Dott. Cupellini introduce le attività svolte dallo sportello forestale presso la Comunità Montana, mentre il Dott. Manzo riporterà l'esperienza realizzata nel contrasto alla nefasta azione del cinipide su scala nazionale, regionale e locale.

Il dott. Vezzalini, infine, illustrerà le esperienza di networking nazionale ed internazionale sviluppate in seno all'Associazione Nazionale Città del Castagno.

Seguirà il dibattito a cui tutti i partecipanti sono invitati a contribuire, con commenti, osservazioni e quesiti verso i relatori, che con piacere condivideranno le loro riflessioni.

A tutti un buon lavoro e passo la parola al prof. Baldini per l'avvio delle relazioni.

 

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