Lotta biologica al cinipide: sintesi dell’attività 2013-2014

 

Già nel 2013 l’associazione L’Alveare, attraverso il suo tecnico, il dottore agronomo Franco De Angelis (il quale aveva svolto il corso presso la sede della Regione Lazio nello stesso anno), aveva gestito per i Castelli Romani e per altre zone il prelievo del Torymus. Prima a Roma nella stazione Prenestina, poi all’uscita dell’A24 in direzione di Tivoli e all’uscita del casello autostradale di Orte. L’addetto lo aveva poi distribuito ai tecnici comunicati dal Servizio Fitosanitario della Regione Lazio, abilitati al lancio oppure, in mancanza di tecnici in alcuni Comuni, aveva eseguito direttamente i lanci.

Nella prima consegna, alla stazione Prenestina, il dottor Andrea Sintini del Servizio Fitosanitario della Regione Lazio, aveva affidato al dottor De Angelis sette lanci di Torymus. Di tali lanci, cinque erano stati dati, il giorno successivo, al dipendente della Regione Lazio Battisti, che aveva provveduto ai seguenti rilasci: due nel Comune di Velletri, due nel Comune di Lariano, uno nel Comune di Artena. Gli altri due lanci erano stati effettuati dallo stesso tecnico dell’Alveare a Rocca di Papa e a Montecompatri.

Nella seconda consegna, in data 03/05/2013, all’uscita dell’A24 in direzione di Tivoli, la dottoressa Badiali aveva consegnato al dottor De Angelis sei lanci di Torimus; di cui tre lanci, due per Segni e uno per Patrica, erano stati conservati per cinque giorni e poi consegnati a metà strada ai tecnici incaricati, comunicati dal servizio Fitosanitario della Regione Lazio.  Gli altri tre lanci erano stati effettuati dal tecnico stesso a Cave, Gerano e Rocca Priora.

Nella terza consegna, in data 03/15/2013, all’uscita del casello autostradale di Orte, il dottor Vezzalini aveva consegnato a De Angelis 15 lanci di Torymus per i rilasci seguenti: un lancio,  per Anticoli Corrado, consegnato all’uscita del casello autostradale di Monteporzio al tecnico incaricato; un lancio,  per Bellegra, consegnato nello  stesso Comune al tecnico incaricato, un lancio,  per Carpineto Romano, consegnato all’uscita del casello autostradale di Monteporzio al tecnico incaricato; tre lanci, due per Velletri e uno per Lariano, consegnati a Rocca di Papa al tecnico incaricato; un lancio,  per Maenza, consegnato all’uscita del casello autostradale di Monteporzio al tecnico incaricato; tre lanci, uno per Patrica e due per Segni, consegnati all’uscita del casello autostradale di Monteporzio al tecnico incaricato. Gli altri cinque lanci erano stati effettuati dallo stesso dott. De Angelis: uno a Gerano, due a Rocca di Papa e due a Rocca Priora.

Il compito di distribuzione del Torimus, nonostante la relativa vicinanza dei luoghi aveva comportato notevoli spostamenti in macchina, dato che spesso le persone indicate dai Comuni per i lanci o che avrebbero dovuto prelevare il Torymus non erano reperibili negli stretti tempi necessari a lanciare con successo gli insetti. Per questo, salvo poche eccezioni, ogni lancio o consegna aveva comportato un viaggio di andata e ritorno.

Riepilogando, i lanci di Torimus effettuati direttamente dal tecnico dell’Alveare erano stati in tutto 10, di cui: 3 a Rocca di Papa, 1 a Montecompatri, 3 a Rocca Priora, 2  a Gerano e 1 a Cave. Complessivamente, nel 2013,  i lanci prelevati e distribuiti a cura dell’Alveare erano stati 28.

Quest’anno, nel 2014, a Carsoli, in provincia dell’Aquila, il 29 aprile il dottor De Angelis, ha ritirato dal dottor Luigi Vezzalini 14 lanci di Torymus in riferimento al progetto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentali e Forestali denominato “Bioinfocast”: un progetto svolto in ccordinamento con il  Servizio Fitopatologico della Regione Lazio.

Dopo il ritiro dei 14 lanci  a Carsoli, che erano destinati ai comuni di Lariano, Velletri, Rocca di Papa, Rocca Priora, Rocca di Cave e Cave, il dott. De Angelis ha consegnato 6 lanci al dottore agronomo Fabrizio Dezzi, anch’egli tecnico abilitato ai lanci del Torymus per effettuare i lanci nei Comuni di Lariano e Velletri. I rimanenti 8 lanci sono stati effettuati: 3 nel Comune di Rocca di Papa, 3 nel Comune di Rocca priora, 1 nel Comune di Cave e 1 nel Comune di Rocca di Cave.

Grazie a questi primi due anni di lotta biologica al “Cinipide Galligeno del Castagno” possiamo affermare con una certa soddisfazione che se la guerra non è ancora vinta del tutto (per ristabilire un vero equilibrio ecologico ci vorrà qualche altro anno), si cominciano comunque a vedere i primi risultati. Così, noi dell’Alveare possiamo dire di aver già raggiunto uno degli scopi principali che ci eravamo prefissi: sensibilizzare tutte le Autorità locali e l’opinione pubblica castellana al problema del cinipide, agendo da protagonisti nella lotta a questo temibile parassita. Strada facendo, poi, abbiamo messo in cantiere tante altre iniziative. La tenacia e l’esperienza accumulata fin qui ci aiuteranno a condurle a buon fine.